Ti è mai capitato quando devi prendere una decisione di affidarti in modo eccessivo alla prima informazione che ti viene data? 

Esempio: se mi viene offerto un bene ad un prezzo di 100€, la contrattazione parte da questa informazione, a prescindere dal valore reale del bene (che potrebbe anche valere solo 5€). Il prezzo iniziale da l’impostazione di base di tutta la trattativa e funge da “ancora”.
Ebbene, l’effetto ancoraggio è un processo che inconsciamente mettiamo in atto basandoci su una stima che, probabilmente, non considera tutti i dati che servirebbero per fare un acquisto ragionato. 

In ambito finanziario un esempio può essere rappresentato dalla situazione in cui un investitore, nel decidere se acquistare o vendere un determinato strumento finanziario si ancori ad un determinato prezzo ritenuto rilevante (il prezzo minimo storico o il prezzo massimo) e in base a questa sola informazione attivi il processo decisionale, senza considerare altri dati che sarebbero utili per una decisione razionale.

Purtroppo è molto difficile evitare l’effetto ancoraggio, ma si possono usare delle contromisure. Prima di tutto, bisogna stare lontani dalle decisioni affrettate. Se valutiamo l’acquisto di un prodotto, sarà sempre meglio confrontarlo con altri simili, chiedendo specifiche tecniche e caratteristiche di base. 

Un’altra riflessione da fare è sulle scelte passate. Gli errori precedenti devono essere tenuti bene in considerazione per potere entrare nel processo decisionale e influenzarlo in modo virtuoso.

Un consulente finanziario può sempre aiutarti ad evitare queste trappoli mentali.
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