Combattere la povertà in un paese che invecchia.

 

Secondo il World Social Report 2023 diffuso dalle nazioni Unite, i diritti e il benessere delle persone anziane devono essere al centro di provvedimenti collettivi per raggiungere un futuro sostenibile.

Il World Social Report, che quest’anno è intitolato “Leaving No One Behind In An Ageing World” (Non lasciare nessuno indietro in un mondo che invecchia), afferma che l’aumento della popolazione over 65 è un trend globale che caratterizza il nostro tempo.

Il numero di persone di 65 anni o più in tutto il mondo sarà più che raddoppiato, passando da 761 milioni nel 2012 a 1,6 miliardi nel 2050.

 

Dove vivono le persone più anziane?

 

Le persone più anziane vivono in Europa, Nord America, Australia, Nuova Zelanda e Asia orientale e sud-orientale.

In questi paesi la percentuale di persone di età pari o superiore ai 65 anni supera il 10% ed in alcuni casi il 20% della popolazione totale.

E l’Italia?

Secondo Eurostat, nel nostro Paese 22,1 milioni di persone hanno almeno 65 anni.
Parliamo del 37,6% della popolazione, dato il più alto di Europa.

L’invecchiamento della popolazione è dovuto principalmente a due fenomeni: l’aumento dell’aspettativa di vita e il calo demografico.

 

Benessere finanziario nella terza età: le soluzioni

 

Secondo il rapporto sono evidenti molte diseguaglianze nel mondo che invecchia.

Non lasciare indietro nessuno.
Tre azioni, conclude il Report, possono garantire il benessere finanziario di tutte le persone anziane.

La prima è promuovere il risparmio privato per garantire la sicurezza finanziaria individuale e ridurre il carico sui sistemi di previdenza sociale.

L’alfabetizzazione finanziaria è altrettanto importante, in quanto aiuta le persone a comprendere meglio come gestire il proprio denaro, investire in modo intelligente e pianificare il futuro.

La seconda: introdurre o espandere regimi di tassazione sulle pensioni.
Garantire che tutte le persone anziane abbiano un livello base di sicurezza economica è cruciale per combattere la povertà nella terza età.

La terza: rafforzare le istituzioni del lavoro.

 

Politiche mirate per la Longevity Economy

 

Le istituzioni del lavoro svolgono un ruolo vitale nel proteggere i diritti dei lavoratori, garantendo salari equi, condizioni di lavoro dignitose e accesso a benefici come la previdenza sociale.

In conclusione, queste proposte mirano a migliorare la sicurezza economica delle persone, garantendo che abbiano accesso a risorse finanziarie adeguate, protezione sociale e diritti lavorativi fondamentali.

L’implementazione efficace di tali politiche, richiede la cooperazione tra governi, organizzazioni internazionali, settore privato e società civile.

Appare evidente che, se per anni si è guardato ai consumi della Silver Economy, oggi bisogna andare oltre e rivolgere il pensiero ad una pianificazione finanziaria che sostenga la Longevity Economy.

 

La scelta più saggia è giocare d’anticipo

 

Quali sono le azioni o precauzioni da adottare in termini di pianificazione finanziaria, copertura assicurativa e di prevenzione sanitaria per ridurre al minimo il rischio di vivere troppo a lungo rispetto ai propri risparmi?

Pensare alla terza età già a partire dal primo lavoro o comunque entro i 30 anni, appare una scelta non solo sensata ma anche responsabile.