Con il termine volatile si vuole indicare qualcosa che è “suscettibile a cambiamenti imprevedibili e rapidi”.

Pertanto, con il termine “mercato volatile” si indica un mercato il cui valore cambia rapidamente, sia in positivo che in negativo. Con bassa volatilità vogliamo indicare piccole oscillazioni, con alta volatilità si indicano oscillazioni più grandi.

La volatilità si calcola matematicamente come distanza in percentuale dai suoi valori medi del prezzo.

Facciamo un esempio: se un titolo ha registrato una volatilità del 10% in un dato periodo significa che, in questo periodo, il valore del titolo si è discostato in media del 10% dal suo prezzo medio.

La definizione matematica è, la volatilità è la deviazione standard (o lo scarto quadratico medio) delle variazioni di prezzo, ovvero la si ottiene calcolando le deviazioni (gli scarti) tra prezzo effettivo e prezzo medio per ogni periodo considerato (giornaliero, settimanale, mensile, etc.), calcolando il quadrato del valore ottenuto, sommando tutti i quadrati e dividendoli per il loro numero (cioè facendone la media) ed estraendo infine la radice quadrata dei valori così ottenuti. La volatilità di mercato può essere causata da diversi fattori come i cambiamenti politici, le politiche economiche e altri avvenimenti importanti.

Cosa fare in caso di volatilità di mercato?
Un primo consiglio è niente panico, la volatilità del mercato è inevitabile. Un secondo consiglio è di mantenere un orizzonte di lungo periodo e ignorare le fluttuazione nel breve.

La volatilità non deve essere demonizzata, può essere un’opportunità perché è nell’incertezza che si fanno i migliori affari.