Crescere un figlio in Italia. Costi e rinunce.

 

Come tutti i genitori sanno, crescere dei figli è molto impegnativo, e spesso comporta costi notevoli.
Ma immaginiamo di avere a che fare con 21 bambini.

 

La storia inverosimile di Kristina e Galip Ozturk.

 

La coppia vive in Georgia: Kristina ha 24 anni, e il marito, businessman milionario, 57.
Entrambi hanno speso una cifra che si aggira intorno a 168mila euro per avere un gran numero di figli con la maternità surrogata tra il marzo 2020 e il luglio 2021.
In totale, 21 bambini tra i quindici e i tre mesi.

Kristina, russa di origini, spende l’equivalente di circa 82mila euro all’anno per pagare 16 tate, che si sono trasferite nella casa della coppia, e che lavorano per garantire la propria presenza 24 ore su 24.

La coppia vive anche con alcuni dei figli avuti da relazioni precedenti: c’è ad esempio Victoria, bimba di 6 anni di Kristina, e anche uno dei nove (altri) figli di Galip.

In totale, dunque, 23 bambini convivono sotto lo stesso tetto.

Questa notizia pubblicata dal giornale Sun ha dell’inverosimile, ma una cosa è certa: questo è stato possibile solo grazie all’enorme disponibilità economica della coppia, che ha permesso tutto ciò.

È così: anche se un figlio è la gioia più grande del mondo, rappresenta anche una voce di spesa importante da includere nel budget familiare.

 

Le ricerche sui costi. I numeri di Bankitalia e Moneyfarm

 

Secondo Bankitalia si spendono mediamente 640 euro/mese per un figlio, ¼ del reddito medio delle famiglie italiane.

Secondo una recente ricerca di Moneyfarm, crescere un figlio da 0 a 18 anni, all’attuale costo della vita, comporta una spesa che va dai 96mila euro ai 183mila euro.

Naturalmente la spesa varia da famiglia a famiglia ed anche a seconda del contesto sociale e territoriale, ma è innegabile che le spese da affrontare sono molte e variabili, in crescendo, a seconda dell’età dei figli.

Le voci di spesa analizzate sono state oltre 150.

Solo per la preparazione alla nascita, per esempio, occorre mettere da parte tra i 5600 e i 19.300 euro.

Dai test prenatali al corso pre-parto, dal corredo agli accessori, dalla carrozzina all’ovetto, agli arredi in genere.

Dalla nascita all’adolescenza, le spese continuano. Se fino ai tre anni si sborsano tra i 10mila e i 25mila euro, dai 4 ai 5 si spendono tra i 10mila e i 27mila euro, fra i 6 e gli 11 fra i 28mila e i 48mila e fra i 12 e i 18 fra i 45mila e i 74mila euro.

Bisogna, poi, integrare le spese scolastiche (ad es. mensa scolastica, doposcuola…), le attività sportive, i campi estivi, la scuola di inglese, studi all’estero e tanto altro ancora, senza considerare le necessità quotidiane.

 

La rinuncia alla maternità ed il fenomeno delle “culle vuote”

 

L’analisi è naturalmente media e indicativa, ma può rappresentare una delle tante ragioni per cui una coppia allontana sempre di più l’idea di mettere al mondo un figlio.

Forse, sarà anche questo impegno così “importante” ad alimentare il fenomeno delle “culle vuote” ?

Recenti studi mostrano che, nell’Italia degli ultimi anni, la rinuncia alla maternità è dipesa anche dall’incertezza legata alla crisi.

La precarietà lavorativa, i redditi in calo e le incognite sul futuro, indurrebbero i giovani a rimandare la decisione di avere un figlio.

 

Programmazione e risparmio. Le soluzioni possibili.

 

Non deve apparire cinico valutare in euro il costo di un figlio: non viene messo in discussione l’amore che solo un figlio può dare, ma è importante, per un genitore, potere assicurare e offrire al proprio figlio le migliori opportunità.

Per questo, occorre una programmazione, partire con qualche anno di anticipo ad accantonare risparmi, senza che questo pesi eccessivamente sul bilancio familiare attuale, ma che faccia sì che, al momento giusto, si abbia a disposizione quanto serve per investire sul “progetto figlio”.

Esistono soluzioni di questo tipo? Certamente sì!

Parliamone durante una consulenza, saprò consigliarti la soluzione più adeguata alle tue esigenze.