Semplicità e crescita

L’intelligenza emotiva in campo medico: l’abilità che rende i dottori più preparati

 

Cosa contraddistingue un medico di successo?

Un buon dottore è in grado di notare i dettagli per effettuare una diagnosi. Inoltre è sempre capace di prescrivere la giusta cura ai suoi pazienti. Per essere abilitato alla professione, uno studente di medicina passa sui libri almeno 6 anni, senza contare i tempi di un’eventuale specialistica.

Eppure c’è un’abilità che non viene insegnata all’università e che fa la differenza tra un normale medico e un professionista unico nel suo genere: l’intelligenza emotiva.

Grazie a questa particolare branca dell’intelligenza, potrai usare un approccio più efficace con i tuoi pazienti, migliorando fin da subito la relazione che instaurerai con loro. È così che creerai un rapporto di fiducia nei tuoi metodi e nei trattamenti che prescriverai.

Un medico non dovrebbe mai sottovalutare questo aspetto perché, come affermava Platone, “Il più grande errore nel trattamento delle malattie è che ci sono medici per il corpo e medici per l’anima. Anche se le due cose non dovrebbero essere separate”

Non solo, l’intelligenza emotiva influisce sulle tue capacità di fronteggiare lo stress rendendoti meno propenso a sviluppare sindromi da stress e burnout.

Ma che cos’è l’intelligenza emotiva? In che modo può aiutarti nel tuo lavoro?

Scopriamolo insieme. 

 

Definizione e applicazioni dell’intelligenza emotiva secondo Daniel Goleman

 

L’intelligenza emotiva, viene definita dallo psicologo Daniel Goleman come “la capacità di riconoscere i propri sentimenti e quelli degli altri e di saper gestire le emozioni in modo efficace”.

All’interno del suo libro “Intelligenza Emotiva”, Goleman spiega che essa determina la nostra potenzialità di apprendere cinque capacità pratiche: consapevolezza e padronanza di sé, motivazione, empatia e abilità nelle relazioni interpersonali.

Lo psicologo fornisce ampie dimostrazioni scientifiche riguardanti il valore e l’importanza dell’intelligenza emotiva per individui, gruppi e organizzazioni all’interno di diversi ambiti della vita e del lavoro moderno.

Insomma, stiamo parlando di cosiddette soft skill che possono fare la differenza.

Coloro che sono ritenuti “emotivamente intelligenti” sono in grado di trasformare i circoli viziosi in percorsi virtuosi e i conflitti in confronti costruttivi. Queste capacità danno loro la possibilità di migliorare la qualità della vita individuale e creare benessere nei contesti lavorativi.

L’intelligenza emotiva influisce su due ambiti fondamentali della nostra vita:

  • un aspetto individuale che determina la consapevolezza che abbiamo nei nostri mezzi, la padronanza di noi stessi e la capacità di trovare la motivazione durante le sfide che affrontiamo;
  • un aspetto sociale che stabilisce il modo in cui gestiamo le relazioni con gli altri. Nello specifico, stiamo parlando dell’empatia e delle abilità sociali intese come la capacità di saper riconoscere e utilizzare gli stati emotivi di un’altra persona per trarne vantaggio.

Ma cosa puoi fare per sviluppare l’intelligenza emotiva?
Scopriamo insieme le cinque competenze fondamentali

 

Le 5 abilità dell’intelligenza emotiva che puoi usare nella vita quotidiana

 

Secondo gli studi di Goleman ci sono cinque pilastri su cui si regge la competenza emotiva:

  1. Consapevolezza di sé
  2. Padronanza di sé
  3. Motivazione
  4. Empatia
  5. Relazioni interpersonali

Vediamole nel dettaglio.

Per consapevolezza di sé si intende la capacità di riconoscere i propri punti deboli e di forza. Capire in che cosa si può migliorare e accettare quali sono i propri limiti. È la consapevolezza di sé, delle proprie capacità ci rende capaci di prendere le giuste decisioni

Andando avanti, la padronanza di sé ci insegna a dominare le emozioni forti, ci permette di tradurle in azioni positive e costruttive, aiutando ad aprirci verso gli altri, senza che questi ultimi abbiano paura di confrontarsi con le vostre emozioni.

Quante volte ci è stato detto di contare fino a 10 prima di parlare? Questo perché è necessario tranquillizzare e confortare se stessi per evitare di restare imprigionati nelle nostre emozioni negative.

La motivazione parte da noi stessi. La realizzazione di un obiettivo, dipende da quanta voglia hai di raggiungerlo. Non dipende da altre persone, non dipende da fattori esterni.

È fondamentale che tu diventi autore e protagonista della tua storia. Solo così potrai incanalare le emozioni dirigendole verso uno scopo utile, produttivo e in sintonia con i tuoi valori.

Passando all’empatia, possiamo definirla come la capacità di immedesimarsi nelle sensazioni altrui, nelle emozioni sia positive che negative di chi abbiamo di fronte.

Non è solamente legato all’osservazione ma all’abilità di capire e modulare le emozioni altrui con le nostre. Questo ci insegna a non minimizzare mai i sentimenti o le emozioni di un’altra persona, senza prima esserci messi nei suoi panni.

Imparando ad ascoltare le emozioni delle persone, riuscirai a trovare una connessione con loro per trovare un equilibrio e lavorare in armonia. Solo una persona fortemente empatica riescono a cogliere i segnali che derivano dalla comunicazione emotiva.

La comunicazione, infatti, passa per il 90% attraverso canali non verbali: gesti, linguaggio del corpo, espressione del viso, tono della voce. Non tutti sono ugualmente bravi nell’operare questa decodifica e leggere le emozioni.

Infine le relazioni interpersonali. Per essere in grado di gestirle dobbiamo imparare a leggere con chiarezza le situazioni che viviamo in modo da rapportarci con gli altri senza provocare attriti.

Saper gestire i rapporti risulta molto utile per persuadere, guidare, negoziare e prevenire possibili conflitti e ottenere collaborazione.

Chi non è dotato di questa capacità spesso viene etichettato come strano, arrogante o addirittura snob. La verità è che si tratta semplicemente di qualcuno con scarse abilità relazionali.

 

In che modo i medici applicano l’intelligenza emotiva per migliorare il proprio lavoro?

 

In sintesi, l’intelligenza emotiva è composta da cinque abilità fondamentali:

  1. Saper riconoscere le nostre emozioni in ogni momento
  2. Gestire le emozioni senza esserne influenzati del tutto
  3. Dirigere le emozioni verso obiettivi costruttivi per la nostra vita
  4. Riconoscere e rispettare le emozioni degli altri
  5.  Trasmettere segnali emozionali corretti e costruttivi

Questa branca dell’intelligenza ci insegna non solo quanto è utile stabilire una connessione con le nostre emozioni e quelle altrui, ma che è possibile far coesistere razionalità ed emotività.

 Ma perché è così importante per un professionista sanitario sviluppare l’intelligenza emotiva?

Innanzitutto perché è fondamentale elaborare e gestire le proprie emozioni e quelle della persona con la quale si sta relazionando. Oltre alla valutazione dei sintomi e della documentazione medica, un buon dottore deve essere in grado di cogliere eventuali indizi di ansia, depressione o bugie.

Questi sono tutti elementi utili e finalizzati per ottenere una migliore performance terapeutica, soprattutto in ambito sanitario, dove spesso emozioni forti come la paura, la disperazione e la rabbia prendono il sopravvento.

Un professionista preparato deve avere gli opportuni strumenti per proteggere la propria identità emotiva e intuitiva e per risolvere efficacemente la situazione anche dal punto di vista empatico.

Questo tipo di capacità è collegata all’intelligenza emotiva e alle sue competenze e consente di dare ulteriore valore al ruolo del medico.

Attraverso la cura della relazione e della componente umana della malattia, inoltre, potresti riscoprire il piacere di una motivazione interiore alla professione e una maggiore fluidità del lavoro stesso.

Dopotutto, come affermano le parole del Dalai Lama, “Prendersi cura degli altri è fonte di felicità e di soddisfazione”.

Ti starai chiedendo perché una consulente finanziaria ti stia parlando di intelligenza emotiva in campo medico. Continua a seguire il mio blog per scoprirlo!