Invito ai giovani: date valore alla noia.

 

Tempo di esami di maturità e la prima prova vede impegnati i nostri ragazzi su temi di grande attualità.
Mi colpisce moto il tema in cui si parla di “Elogio dell’attesa nell’era di Whatsapp”.

C’è un tempo per ogni cosa, e non è mai un tempo immediato. Almeno così dovrebbe essere.
Ma abbiamo il tempo di attendere e di sopportare la noia del tempo di attesa?

 

La vita ai tempi dell’efficienza compulsiva

 

No. Vogliamo tutto e subito.
L’efficienza compulsiva, per dirla con le parole del giornalista Belpoliti, è diventato uno dei tratti della psicologia degli individui, della società in cui viviamo.

Tutto deve essere veloce, “fast”, nel mondo reale in cui vige la regola del “botta e risposta”.

Pertanto, qualora il singolo individuo, soprattutto se giovane, volesse riflettere un pochino di più prima di dare una risposta, verrebbe automaticamente escluso dalla conversazione.

Una emarginazione conseguente alla lentezza che verrebbe considerata un limite.

 

Rimuovere e sostituire: i legami come “oggetti”

 

E’ evidente che la tecnologia ha avuto un ruolo fondamentale nel ridurre i tempi di attesa.

Ma la stessa tecnologia impone le leggi del ricambio veloce in cui, ad esempio, un telefono è vecchio dopo pochi mesi di utilizzo.

Siamo consapevoli di ciò, tanto da accettare che gli oggetti di uso quotidiano debbano essere sostituiti rapidamente.

Peccato che, la tendenza alla rimozione e alla sostituzione, si riverbera anche sui rapporti interpersonali. La tecnologia ci pone dei limiti dei quali non ce ne rendiamo conto.

Siamo costantemente connessi con il mondo circostante, ma allo stesso tempo distanti anni luce, non sappiamo cosa sia la pazienza.

Non sappiamo aspettare. E così perdiamo il contatto con la realtà e con le relazioni vere, genuine che potrebbero nascere se solo aspettassimo il giusto tempo.

E ancora più evidente è l’assenza dell’ attesa nei ragazzi della Generazione Z.
Come potranno questi ragazzi dare un valore alla noia, se tutto ciò che ruota intorno, tecnologia compresa, annulla le pause?

 

Esiste un tempo per ogni cosa

 

Eppure esistono ancora tanti tempi morti.

“Si prega di attendere” è la frase che sentiamo al telefono più volte al giorno.

Attendiamo nelle stazioni, negli aeroporti, in fila agli sportelli o nel traffico.
Attendiamo sempre, ma non siamo capaci a farlo.

L’attesa provoca rabbia o addirittura rancore.

Quante volte pensiamo: “Ma non può essere fatto più velocemente?”

Esiste un tempo per tutto: per crescere, per studiare, per lavorare, per costruire, per realizzare.

Invito tutti, ma soprattutto voi giovani, a darvi una possibilità: quella di godere della piacevolezza del momento tra l’inizio e la fine degli eventi, poiché il tempo, comunque venga utilizzato, rappresenta sempre e comunque una meravigliosa opportunità.