one health

 

Perché “One Health”? Letteralmente “una sola salute”.

Concettualmente presente già nell’antica Grecia di Ippocrate, di fatto la consapevolezza che i fattori ambientali possano influire sulla salute umana ed animale solo recentemente sta assumendo una maggiore importanza, suscitando un interesse globale.

Il termine “One Health” viene coniato per la prima volta nel 2004 a seguito della conferenza tenuta a New York ed organizzata dalla Wildlife Conservation Society.

Da quel momento, molte istituzioni si sono impegnate per raggiungere strategie sempre più efficaci al fine di prevenire le crisi sanitarie future.

 

La visione di One Health

 

La visione olistica di One Health si fonda sulla considerazione che tutti viviamo sullo stesso pianeta, e la modifica di una sola variabile, di tipo ambientale, animale o umano, finirà per influenzare anche le altre.

La pandemia ha reso molto evidente questa relazione, ma di fatto sono molti anni che le principali istituzioni sanitarie tentano un approccio collaborativo, multisettoriale e transdisciplinare, che possa lavorare a livello locale, regionale, nazionale e globale, con l’obiettivo di ottenere risultati sanitari ottimali.

 

Gli albori dell’approccio One Health

 

Le prime ad abbracciare l’approccio OH sono state le istituzioni americane AMA (American Medical Association) e AMVA (American Veterinary Medical Associa-tion) che, a partire dal 2006 attraverso una serie di iniziative, hanno promosso la nascita della One Health Commission (OHC) nel 2009.

Parallelamente alle iniziative americane, nel 2008 anche FAO (Food Agriculture Organization), WHO (World Health Organization) e OIE (World Organization for Animal Health), con il sostegno di UNICEF (United Nations Children’s Fund), UNISIC (United Nations System Influenza Coordination) e della Banca Mondiale, hanno sviluppato un accordo tripartito, che punta ad una stretta collaborazione per affrontare l’interfaccia animale, uomo e ambiente.

 

One Health oggi

 

Ad oggi, molti paesi approvano l’approccio OH per prevenire l’insorgenza di  numerose malattie infettive, ed i suoi principi sono una parte importante della formazione sanitaria globale per professionisti e programmi di sviluppo.

Le tematiche di cui l’approccio OH si occupa comprendono le malattie di origine animale, l’antimicrobico resistenza ed altre minacce che riguardano le persone, gli animali e l’ambiente.

Qualsiasi malattia o infezione che è naturalmente trasmissibile dagli animali vertebrati all’uomo o dall’uomo agli animali è classificata come zoonosi.

Quest’ultime sono particolarmente diffuse; infatti, circa il 61% degli agenti patogeni che colpiscono l’uomo sono di origine animale.

Le zoonosi, benché rappresentino una costante nella storia dell’uomo, sono sempre più frequenti nei tempi recenti, poichè i cambiamenti globali come la crescita demografica, la perdita della biodiversità, i cambiamenti climatici ed una maggiore circolazione di persone, animali e merci, creano condizioni favorevoli al loro sviluppo e diffusione.

 

One Health, Covid ed altre patologie

 

Il SARS-CoV-2, responsabile dell’attuale pandemia da COVID-19, potrebbe essere uno degli esempi che meglio rappresenta l’interconnessione tra umani e animali.

Altra tematica importante e molto attuale è l’antimicrobico resistenza (AMR).

Questo è un meccanismo biologico in base al quale un microrganismo si evolve nel tempo per sviluppare la capacità di diventare resistente alle terapie antimicrobiche come gli antibiotici.

Il metodo riconosciuto a livello internazionale per la ricerca su questo tema è l’approccio “One Health”, che richiede lo sviluppo e l’attuazione di politiche che comprendano la salute umana, animale e ambientale.

I mezzi attraverso i quali si diffonde l’antimicrobico resistenza, includono l’utilizzo smodato in medicina umana, animale ed in agricoltura di antimicrobici, e la diffusione di microrganismi resistenti a questi ultimi all’interno e tra questi ambiti.

 

Le strategie One Health

 

Negli ultimi anni, in virtù dei cambiamenti globali, le organizzazioni mondiali più importanti si sono attivate per redigere strategie che hanno come obiettivo la salvaguardia della salute umana, animale e dell’ambiente in cui viviamo.

Nel settembre 2015 è stata sottoscritta, da 193 paesi membri dell’ONU (Organizzazione Nazioni Unite), l’Agenda 2030, ovvero un programma d’azione per lo sviluppo sostenibile per le persone, il pianeta e la prosperità.

Essa prevede 17 obiettivi, gli SDGs (Sustainable Development Goals) che puntano alla crescita economica, all’inclusione sociale e alla tutela dell’ambiente.

Questi obiettivi sono interconnessi e indivisibili, ed offrono un’opportunità unica per un passo verso un approccio più integrato, al fine di assicurare la salute futura di tutti.

In questa visione l’approccio “One Health” diviene la strategia più funzionale per perseguire tali obiettivi.

 

Forme di collaborazione

 

Nel 2019, è stata pubblicata la guida: “Taking a Multisectoral, One Health Approach: A Tripartite Guide to Addressing Zoonotic Diseases in Countries”, nata dalla collaborazione tra FAO, WHO ed OIE.

Lo scopo del documento è quello di implementare strategie per affrontare le malattie zoonotiche emergenti ed endemiche, come l’influenza aviaria, la rabbia, l’ebola e la febbre della Rift Valley, nonché le malattie di origine alimentare e la resistenza antimicrobica, e per ridurre al minimo il loro impatto sulla salute, sui mezzi di sussistenza e le relative economie.

Nello stesso anno in Europa è stato firmato il “Green Deal”.

Il patto verde si pone l’ambizioso obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Questa iniziativa sottolinea la necessità di adottare un approccio olistico in cui tutte le azioni e le politiche dell’UE contribuiscano agli obiettivi del Green Deal stesso.

 

“One Health, Environment Society”

 

Nel 2022 l’EFSA terrà un congresso scientifico dal titolo: “One Health, Environment Society”.

Obiettivo della conferenza è quello di individuare le nuove sfide globali partendo dalla consapevolezza che è necessaria l’adozione di una strategia multidisciplinare che inglobi tutti i settori.

I temi chiave trattati saranno: la sicurezza di alimenti e mangimi vista da una più ampia prospettiva di sostenibilità; i possibili miglioramenti delle procedure di valutazione dei rischi; i futuri obiettivi scientifici ed il raggiungimento di obiettivi politici come il Green Deal dell’UE e le relative strategie da attuare.

Considerata la volontà di rendere l’evento multisettoriale e aperto a più discipline e professionisti, parteciperanno alla conferenza il Centro Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (ECDC), l’Agenzia Europea delle Sostanze Chimiche (ECHA), l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), ed il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea.

 

One Health per la zootecnia

 

La zootecnia rappresenta uno dei tre settori sul quale si basa la filosofia di “One Health”.

Gli allevamenti, infatti, sono coinvolti in primo piano nell’amplificazione, nella trasmissione delle zoonosi e della resistenza antimicrobica.

Le strategie da utilizzare per contenere, arginare e, laddove possibile, eliminare il rischio di contagio tra animali ed esseri umani, sono: la prevenzione e l’adozione di tecniche d’allevamento alternative, più rispettose della natura e della fisiologia degli animali.

Per incentivare l’adozione di tali tecniche, nel gennaio 2020 nasce One Health Certified. Si tratta di una certificazione verificata tramite PVP (Process Verified Program) ad opera dell’AMS (America Marketing Service) basata su cinque punti fondamentali: prevenzione delle malattie, benessere animale, cure veterinarie, uso responsabile degli antibiotici e impatto ambientale.

 

Soluzioni e vantaggi

 

Un’altra soluzione vincente, che mira al raggiungimento della salute unica, è la zootecnia di precisione che potrebbe rilevarsi fondamentale per avere un quadro real-time dello stato di salute dell’animale, e quindi un report della situazione sanitaria dell’allevamento in tempo reale.

Dati che, inoltre, potrebbero essere facilmente condivisi tramite piattaforme online e resi disponibili tra i diversi settori ed organi di vigilanza.

Un altro vantaggio della zootecnia di precisione è rappresentato dall’ utilizzo controllato, e quindi più efficiente, delle risorse (acqua, suolo), in modo tale da ridurne lo spreco e salvaguardare l’ambiente.

 

La sfida di One Health

 

In conclusione, una grande sfida per l’attuazione del concetto di “One Health” è quella di rimuovere le barriere interdisciplinari che separano le scienze ecologiche, ambientali ed evolutive dalla medicina umana e animale al fine di prevenire problemi sanitari di carattere globale.

Per riuscire in questo obiettivo, i dati epidemiologici e le informazioni di laboratorio dovrebbero essere condivisi tra i settori, per individuare, rispondere e prevenire efficacemente i focolai di zoonosi.

I funzionari governativi, i ricercatori e i lavoratori di tutti i settori a livello locale, nazionale, regionale e globale dovrebbero attuare risposte sinergiche, per costruire strategie efficaci in modo da prevenire eventuali minacce per la salute pubblica.

 

Istituto Superiore della Sanità e l’approccio One Health

 

Sul sito dell’Istituto Superiore della Sanità si legge:

“One Health è una visione olistica, riconosciuta ufficialmente dal Ministero della Salute italiano, dalla Commissione Europea e da tutte le organizzazioni internazionali quale strategia rilevante in tutti i settori che beneficiano della collaborazione tra diverse discipline (medici, veterinari, ambientalisti, economisti, sociologi etc.).
La One Health è un approccio ideale per raggiungere la salute globale perché affronta i bisogni delle popolazioni più vulnerabili sulla base dell’intima relazione tra la loro salute, la salute dei loro animali e l’ambiente in cui vivono, considerando l’ampio spettro di determinanti che da questa relazione emerge”.

 

L’importanza del ruolo della Medicina Veterinaria nella salute pubblica

 

Si evince che il ruolo della Medicina Veterinaria in sanità pubblica non è limitato alle zoonosi, poiché il concetto di One Health riguarda tutti gli aspetti della salute umana, prendendo in considerazione anche la salute mentale attraverso il rapporto uomo-animale.

Quest’ultimo aspetto conferisce alla medicina veterinaria un ulteriore ruolo in sanità pubblica, attraverso discipline centrate sul rapporto uomo-animale come la pet therapy.

Inoltre, il One Health amplifica la funzione che la clinica degli animali da compagnia ha per la salute dell’uomo, che non è più limitata al controllo delle zoonosi ma coinvolge anche la relazione proprietario-animale.

Proteggendo gli animali garantiamo il nostro futuro!