Forse non saranno causati dai cambiamenti climatici, ma i fenomeni atmosferici che si stanno scatenando in questi giorni sul nostro Paese sono certamente aggravati.

Evidenti sono i danni sull’economia reale, come dimostra la triste situazione delle Marche o le alluvioni che stanno colpendo in queste ore il nostro Paese.

Le conseguenze dei cambiamenti climatici interessano il sistema finanziario sotto diversi aspetti.
Il materializzarsi dei relativi rischi – fisico e di transizione – può determinare danni agli immobili e alle aziende o l’obsolescenza di intere catene produttive .

Secondo la European environmental agency (Eea), nel periodo tra il 1980 e il 2019 i paesi dello spazio economico europeo hanno perso, collettivamente, circa 446 miliardi di euro a causa dei cosiddetti eventi climatici estremi, quali le temperature particolarmente elevate, le piogge torrenziali e la siccità.

Non tutti i paesi sono ugualmente esposti a questi eventi meteorologici e quindi non tutti riportano danni della stessa entità. In numeri assoluti, la Germania è il primo paese Ue da questo punto di vista.
Tra il 1980 e il 2019 ha infatti registrato una perdita pari a circa 107 miliardi di euro.

 

In Italia danni al patrimonio storico ed alle infrastrutture

 

L’Italia è al secondo posto, con una perdita economica di 72,5 miliardi.

Nel periodo tra il 1980 e il 2019 l’Italia ha subito, secondo le stime dell’Eea, circa 72,5 miliardi di euro di danni riconducibili a eventi meteorologici e idrologici anomali.
Il nostro paese, infatti, registra ogni anno numeri piuttosto elevati di fenomeni atmosferici estremi come alluvioni e siccità.

Questi fenomeni hanno effetti spesso deleteri sulle città e sui loro servizi.
A causare i danni maggiori, in particolare, sono le precipitazioni intense, che portano ad allagamenti e frane, oltre a causare danni alle infrastrutture e al patrimonio storico.

In Italia, dal 2010 a oggi, si sono verificati 951 episodi di questo tipo.
Sono inoltre significativi gli episodi di trombe d’aria e le esondazioni fluviali, ma anche siccità e temperature estreme risultano piuttosto frequenti, come è accaduto proprio questa estate in cui si sono registrate temperature record.

 

Proteggere famiglie e abitazioni

 

La riflessione da fare è che, pur essendo consapevoli dei notevoli cambiamenti climatici degli ultimi anni, le famiglie italiane non dimostrano avere eguale consapevolezza circa i rischi che questi eventi climatici eccezionali generano su persone e cose.

Se la casa è per gli italiani l’investimento primario, investimento per cui si lavora e molto spesso ci si indebita, allo stesso tempo, non si pensa a proteggere questo bene in maniera adeguata.
Si pensi che, in Italia, le abitazioni assicurate contro l’incendio sono solo il 50,2% del totale.
Una su due e, quasi certamente l’assicurazione è legata all’erogazione di un mutuo.

Le abitazioni assicurate per eventi climatici estremi sono solo il 5% (secondo ANIA – rapporto “L’assicurazione in Italia, 2020/2021”), in un Paese in cui 3 abitazioni su 4 sono esposte ad un significativo rischio idrogeologico.

Se è vero che occuparsi del proprio benessere finanziario attuale e futuro è di notevole importanza, diventa ancora più importante proteggersi da eventi non solo possibili, ma purtroppo sempre più frequenti.

La protezione alle persone e alle cose non è più una questione rimandabile: parliamone!