“Quanto è solida la mia banca?”

Alzi la mano chi in questi giorni non si è posto questa domanda.

Dapprima le brutte notizie da oltreoceano sul fallimento di Svb Bank, poi i clamori su Credit Suisse e il tremolio di Deutsche Bank hanno destabilizzato e non poco, le certezze dei risparmiatori.

Possiamo individuare alcuni parametri che ci consentono di capire la solidità della nostra banca.

 

La trasparenza

 

Se il risparmiatore non ha alcuna difficoltà a reperire prontamente e completamente le informazioni utili è sinonimo di serietà e appunto, di trasparenza.

 

Le dimensioni

 

Tutte le banche sono tenute sotto osservazione dalla Banca d’Italia.
Ma gli istituti più grandi sono sottoposti anche alla vigilanza diretta della Banca Centrale Europea.

Anche valutare la dimensione dei Total Asset (numero dei clienti attivi complessivamente) è necessario per definirne la stabilità.

 

CET1 RATIO: Indice di solidità

 

Il CET1 ratio è il diminutivo di Common Equity Tier 1 Ratio ed esprime il rapporto tra il capitale ordinario versato nell’Istituto (Tier1) e le attività ponderate per il rischio.

Brevemente, esprime la misura con cui la banca garantisce i prestiti concessi alla clientela attraverso le proprie risorse, tenendo conto anche del peso che questi prestiti hanno in funzione al loro grado di deterioramento.

In questo rapporto sono espresse tutte le negatività legate ai crediti deteriorati cioè le esposizioni scadute, possibili inadempienze e sofferenze bancarie.

La BCE ha stabilito che ogni Paese ed ogni Istituto di credito deve mantenere delle soglie minime di CET1 ratio.
Il livello minimo tiene conto delle caratteristiche del mercato di riferimento di ogni Stato e tiene conto anche della struttura dell’istituto di credito.

La soglia minima che deve essere rispettata in Italia è del 10,5%.
Scendere al di sotto di questa percentuale determina l’avvio della procedura di commissariamento.

La BCE può ordinare il rafforzamento del patrimonio, conosciuto come bail in.

Con questa procedura si tenta di evitare il fallimento e le perdite della Banca, di fatto, assorbite da parte degli azionisti, obbligazionisti e titolari di conti correnti con depositi superiori a 100.000 euro.

Solo dopo il bail in è possibile che intervenga lo Stato per evitare crisi sistemiche.

La vigilanza bancaria europea utilizza periodicamente gli stress test per valutare la capacità degli enti creditizi di affrontare le crisi economico-finanziarie e per intervenire prontamente in caso di risultati non in regola.

Ovviamente, la Bce monitora l’evoluzione del CET1 ratio, per decidere se e come intervenire .

 

TOTAL CAPITAL RATIO

 

Questo indice esprime il rapporto tra il patrimonio di vigilanza di una banca e i crediti concessi ai clienti ponderati per il rischio.

Quanto più è alto il TCR, tanto più la banca dà garanzie di solidità patrimoniale.

 

LIQUID COVERAGE RATIO

 

Con tale dicitura (LCR) si indica il tasso di copertura della liquidità, cioè la capacità di una banca di riuscire a soddisfare le esigenze nel breve termine utilizzando asset in suo possesso altamente liquidi.

Attraverso il valore rappresentato da tale indice le banche possono monitorare e garantire una quantità adeguata di attività liquide che non siano vincolate e che possono essere convertite in denaro contante nel breve termine (30 giorni) ed esaudire le richieste di liquidità in caso di crisi, tensioni o scenari particolari che richiedano liquidità.

 

NET STABLE FUNDING RATIO

 

L’NSFR prevede che le banche mantengano un profilo di provvista stabile in relazione alla composizione del loro attivo e delle loro operazioni fuori bilancio.

Una struttura di finanziamento sostenibile intende ridurre la probabilità che eventuali turbative nelle fonti di provvista regolarmente utilizzate da una banca erodano la posizione di liquidità di quest’ultima in modo da accrescere il suo rischio di fallimento e, potenzialmente, comportare più in generale tensioni sistemiche.

L’NSFR permette di evitare un ricorso eccessivo al finanziamento all’ingrosso a breve termine, promuove una migliore valutazione dei rischi di provvista della liquidità con riferimento a tutte le poste in bilancio e fuori bilancio, e favorisce la stabilità della raccolta.

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