Insegnare a pensare. L'informazione che fa la differenza.

 

Il mio incontro con Raffaele mi dà l’occasione per parlare di un argomento che mi sta molto a cuore: la crescita personale.

Non me ne voglia, Raffaele, se oltre a dirglielo lo scrivo anche:

“Non esiste un guadagno facile se prima non si è lavorato su sé stessi!”

Con i mattoni si costruisce una casa, ma sono le fondamenta che la mantengono in piedi.

Il ragionamento che provo a fare è valido in ogni settore della vita.

Laddove esiste passione, conoscenza, competenza e abilità, è possibile raggiungere il successo; e tu, caro Raffaele, nel tuo settore sei molto forte.

Hai grande abilità, tanto entusiasmo, grande passione e soprattutto, sei in continuo aggiornamento.

 

E allora, ti chiedo: “Perché in campo finanziario non sei attento tanto quanto lo sei nel tuo lavoro?”

“Perché non pensi ai rischi che puoi correre nel compiere una scelta inappropriata e a quali conseguenze può avere su di te e sulla tua famiglia?”

Di tutto questo, però, non te ne faccio una colpa.

 

In Italia non si educa alla finanza

 

 

L’Italia è un Paese con un basso livello di alfabetizzazione finanziaria, come emerge da diverse indagini condotte sull’argomento, non adeguato alla complessità delle scelte da effettuare nel quotidiano e durante tutto l’arco della vita.

Per tale motivo le conoscenze economiche e finanziarie diventano necessarie.

Questa fragilità culturale ha effetti potenzialmente negativi sul benessere dei singoli e sul sistema-paese nel suo complesso.

L’educazione finanziaria dovrebbe trovare uno spazio adeguato nella scuola italiana iniziando dalla scuola primaria per proseguire con maggiore intensità nella scuola secondaria.

Naturalmente poi ci sono altri luoghi oltre la scuola: i sindacati, le associazioni di categoria.

L’altro luogo per eccellenza è la famiglia: parlare di soldi, di risparmio, investimenti in famiglia è importante.

 

L’informazione che fa la differenza

 

 

È importante, infine, anche il ruolo dell’individuo nel migliorare la propria consapevolezza e, quindi, conoscenza finanziaria per compiere le scelte giuste.

Alla base del processo decisorio c’è la “giusta” informazione. L’amico, il cugino, il vicino di casa spesso sono fuorvianti.

L’informazione DEVE essere di qualità. Pensare prima di agire.

Qui entro in gioco io e faccio mia una frase di Socrate:

“Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare”

Trasmettere conoscenze, competenze e abilità non è più sufficiente. Occorre, altresì, trasferire la capacità di far riflettere, ragionare, pensare.

Esercitare l’attività di pensiero è il modo per acquistare coscienza di sé e del modo in cui vivere e rappresenta per questo la forma di apprendimento più fruttuosa e potente.

PENSARE prima di fare.